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ELOGIO DELLA SINCERITA'

COMAC

In una limpida mattina di dicembre sono stato in visita alla sede della Comac, ditta specializzata nella realizzazione di macchine pulitrici. L’edificio, di recente costruzione, sorge all’interno di un lotto facente
parte della zona industriale di Santa Maria di Zevio; l’area si presenta ampia ed è caratterizzata dalle grandi dimensioni: grandi strade collegano grandi lotti, all’interno dei quali sorgono grandi capannoni
industriali, palesemente generati a partire dalla medesima origine tipologica ma declinati in maniera diversa, a seconda del progettista o, più probabilmente, del prefabbricatore chiamato a concretizzarne
la forma. Una serie di edifici fa “bella mostra” di sé: alcuni scimmiottando con soluzioni goffe ed azzardate le ultime tendenze
dell’architettura alla moda, altri invece, “truccati malamente”, si fingono palazzine simil-direzionali o coloratissimi showroom; quasi
tutti comunque concepiti con l’obiettivo di negare la tipologia di appartenenza, nel tentativo grossolano di nobilitarne le origini tipologiche. Il fabbricato che presentiamo, invece, colpisce
per l’estrema sincerità con la quale si presenta, senza fronzoli o ammiccamenti, senza accenti esagerati o fuori luogo; la semplicità
delle forme, la regolarità dei materiali, la pacatezza nell’uso dei cromatismi sono solo alcune delle caratteristiche che lo rendono
di fatto una pregevole eccezione nel caos stilistico, che come consuetudine contraddistingue le aree industriali; l’impianto planimetrico, caratterizzato dal sommarsi di figure geometriche
elementari, non risente assolutamente della accidentale irregolarità del lotto in cui è perfettamente inserito. volume interno, evidenziando inoltre la struttura portante. L’edificio industriale vero e proprio è preceduto da un avancorpo con funzione amministrativa, occupato dagli uffici e dagli spazi di accoglienza clienti. L’edificio affianca la fabbrica sul suo lato nord e si distingue per una serie di elementi orizzontali che sporgono a sbalzo dalle vetrate trasparenti, originando dei ballatoi che scandiscono in altezza l’edificio e, interrotti solamente dall’ordine gigante del colonnato centrale, ne assicurano una notevole dinamicità. Internamente gli uffici assumono il caratteristico allestimento open space, e le varie funzioni sono distribuite tramite pareti in cristallo e acciaio cromato, la cui trasparenza garantisce la lettura complessiva del volume interno, pilastri cilindrici in calcestruzzo
al grezzo. L’ingresso avviene nella hall alta 10,50 metri; quest’ultima
si presenta indubbiamente maestosa e imponente grazie anche alla monumentale esedra contenente al suo interno una scenografica scala circolare, posta sullo sfondo; innegabilmente una spazialità dalle grandi dimensioni, ma ottenuta con forme armoniose, misurate e ben proporzionate, che non mettono assolutamente in soggezione il visitatore. Il rigore delle forme, l’illuminazione e l’uso del vetro in facciata sono fattori basilari al fine di una apprezzabile pulizia formale e architettonica dei prospetti. Il grande fabbricato retrostante, che rappresenta di fatto la sede della produzione industriale della ditta, è stato concepito come un edificio compatto e dalle linee essenziali; il suo carattere non differisce di molto dall’edificio che lo precede, seppur denunciando un uso funzionale decisamente diverso. Anche
nelle sue geometrie, infatti, regnano il rigore, la pulizia formale e soprattutto la sincerità del progetto - le strutture portanti sono in bella vista anche quando si affiancano alle vetrate, il materiale con cui l’elemento architettonico è realizzato non viene mai rinnegato, anche quando esso non è nobile e pregiato. Le soluzioni architettoniche adottate, seppur semplici e razionali, esaltano di fatto il manufatto che in alcuni scorci interni, sembra quasi apparire come una sorta di austera cattedrale moderna con tanto di navate e colonnati, piuttosto che come un mero capannone industriale. Le aperture sui lati est ed ovest sono state pensate come ampie vetrate per dare le giuste proporzioni ai prospetti e per garantire una trasparenza visiva tra interno ed esterno. Risulta evidente che nella progettazione è stata data particolare importanza alla qualità del lavoro dei dipendenti, in materia di comfort e sicurezza. L’illuminazione degli ambienti produttivi è in parte zenitale, proveniente dagli ampi shed posti in copertura, e in parte è garantita dalle ampie vetrate in facciata, che mettono in comunicazione visiva l’interno dei luoghi di lavoro con
l’esterno, migliorando indubbiamente le condizioni di lavoro. Nella zona sud-est del complesso sono collocati gli spogliatoi e la mensa, concepiti in modo da soddisfare le esigenze di relax e privacy.
La mensa supera i 300 metri quadrati per poter garantire benessere e confort anche durante i momenti di pausa; inoltre essa è posizionata ad una altezza di 6,50 metri dalla quota di campagna dando la possibilità di godere di una visione panoramica dall’alto, della campagna circostante.


Il testo sopra riportato è stato tratto dalla rivista ARCHITETTIVERONA 92.

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