Giorgio Ferrarini, Presidente ASSOBETON
Ho appena chiuso un quotidiano generalista a tiratura nazionale che in un articolo decanta la meravigliosa resistenza al fuoco di una struttura realizzata in legno.
Appena la scorsa settimana, un altro quotidiano, anch’esso generalista e a tiratura nazionale, racconta che le strutture d’acciaio sono totalmente riciclabili, quindi, il non plus ultra in materia di sostenibilità ambientale.
In occasione del terribile evento del ponte sul Polcevera, a Genova, illustri personaggi e meno noti “predicatori” hanno gridato allo scandalo indicando come esempi di eccellenza per la durata nel tempo il Golden Gate Bridge, che già il nome evoca “immortalità” e il ponte di Brooklyn, perché costruiti in acciaio.
Qualche settimana fa davanti alle telecamere della RAI, quindi, urbi et orbi, uno dei maggiori costruttori edili italiani ha “rassicurato” la popolazione asserendo che il calcestruzzo dura non più di 50 anni e questa affermazione, rilasciata con lo sfondo delle bellissime nuove pile in calcestruzzo del costruendo ponte di Genova “in acciaio” progettato da Renzo Piano che, come sappiamo, sostituisce quello crollato realizzato in “cemento” proprio una cinquantina di anni fa, ha turbato il quieto vivere (a dire il vero poco quieto durante il recente periodo pandemico) del mio amico medico che l’indomani, di primo mattino, si è preoccupato di chiedermi quali rischi corre sul tragitto casa-ospedale dovendo passare tutti i giorni, due volte, su un ponte in calcestruzzo realizzato 70 anni fa che scavalca l’Adige a Verona.
A ben pensarci, se abbiamo posto la dovuta attenzione nella lettura, possiamo, anche, trovare invertiti materiali e qualità: altri articoli, infatti, chissà perché difficilmente pubblicati sulle riviste tecniche specializzate non di parte, ci istruiscono sull’assoluta e totale riciclabilità del legno, sulle capacità ignifughe dell’acciaio, sull’eterna durata di entrambi, ecc.
A questo punto mi sono sorti un po’ di dubbi: perché non si parla mai delle opere in calcestruzzo e delle tante qualità che il materiale possiede? Ma il calcestruzzo è veramente un materiale superato? Forse non è riciclabile? Forse è vero che non “dura” più di 50 anni? Forse è stato scoperto che brucia e alimenta gli incendi? Forse non è sostenibile per l’ambiente? Forse, col tempo, arrugginisce o è attaccabile da (micro) organismi che ne alterano la consistenza? Forse….
Siccome, nonostante la carica che temporaneamente occupo, non sono né un ingegnere né un tecnico dei materiali, negli ultimi giorni ho cercato di approfondire gli argomenti e trovare una risposta, seppur limitata, a queste domande.
